I figli del male

I figli del male
Antonio Lanzetta

La Corte Editore, pubblicato nel Marzo 2018
356 Pagine

Antonio Lanzetta, autore de Il buio dentro, torna oggi finalmente in tutte le librerie con un nuovo thriller in cui conferma la sua eccezionale bravura!

Lui vede. Queste sono le parole scritte su un bigliettino nella gola di un uomo brutalmente ucciso a Castellaccio. Quando Damiano Valente le vede ha subito un colpo al cuore, cosa significano quelle due parole? Damiano, detto lo Sciacallo per la sua professione di scrittore di cronaca nera, dopo l'ultima esperienza ha deciso di non voler essere più coinvolto dalla polizia, ma questo caso non può essere ignorato, e inoltre il suo amico Flavio, psichiatra che sta lavorando al caso di una ragazza nella clinica dove lavora, si trova in pericolo. Cosa lega i due casi? E cosa vuol dire "Lui vede"?

La storia viene narrata su tre piani temporali differenti: nel presente, nel passato, e in un passato ancora più remoto che risale al 1950, in un'Italia dopo la dittatura fascita, dove incontriamo un Mimì, nonno di Flavio, giovanissimo.
L'autore grazie a questa scelta stilistica fa un passo in più, dimostrando non solo la sua abilità di costruire storie coinvolgenti e inquietanti ma anche, e sopratutto, di incastrare ogni dettaglio in maniera perfetta. Lo stile è diretto e realistico, in linea con il racconto. Nonostante il narratore sia esterno, sembra di ascoltare direttamente i protagonisti.

In questo nuovo romanzo ritroviamo i personaggi che avevamo incontrato per la prima volta ne "Il buio dentro" e che adesso conosciamo ancora più approfonditamente. Non sono solo personaggi particolari, e con ferite ancora non rimarginate, ma particolare è l'amicizia che li lega da anni. Non esistono dimostrazioni di affetto fisiche tra loro, ma il loro è un bene che si dimostra al contrario, con frasi spesso scontrose:

"Sono sei mesi che minacci di farti saltare la testa. Almeno vallo a fare in giardino, così non dovrò staccare pezzi del tuo cervello dalla carta da parati."

Un legame che abbiamo visto nascere ne Il buio dentro e crescere ne I figli del male.
Per questo motivo è sicuramente un romanzo che si può leggere indipendentemente dal precedente, ma per poterlo gustare a 360°, il nostro consiglio è quello di cominciare dall'inizio. Antonio Lanzetta è un autore italiano eccezionale che ti fa immergere in un mondo cupo e inquietante. Il suo stile, unico e ricercato, lo ha portato a farsi conoscere anche all'estero, tanto da essere definito lo Stephen King italiano. Lo consigliamo? Assolutamente si!

I figli del male
Antonio Lanzetta

La Corte Editore, pubblicato nel Marzo 2018
356 Pagine

Antonio Lanzetta, autore de Il buio dentro, torna oggi finalmente in tutte le librerie con un nuovo thriller in cui conferma la sua eccezionale bravura!

Lui vede. Queste sono le parole scritte su un bigliettino nella gola di un uomo brutalmente ucciso a Castellaccio. Quando Damiano Valente le vede ha subito un colpo al cuore, cosa significano quelle due parole? Damiano, detto lo Sciacallo per la sua professione di scrittore di cronaca nera, dopo l'ultima esperienza ha deciso di non voler essere più coinvolto dalla polizia, ma questo caso non può essere ignorato, e inoltre il suo amico Flavio, psichiatra che sta lavorando al caso di una ragazza nella clinica dove lavora, si trova in pericolo. Cosa lega i due casi? E cosa vuol dire "Lui vede"?

La storia viene narrata su tre piani temporali differenti: nel presente, nel passato, e in un passato ancora più remoto che risale al 1950, in un'Italia dopo la dittatura fascita, dove incontriamo un Mimì, nonno di Flavio, giovanissimo.
L'autore grazie a questa scelta stilistica fa un passo in più, dimostrando non solo la sua abilità di costruire storie coinvolgenti e inquietanti ma anche, e sopratutto, di incastrare ogni dettaglio in maniera perfetta. Lo stile è diretto e realistico, in linea con il racconto. Nonostante il narratore sia esterno, sembra di ascoltare direttamente i protagonisti.

In questo nuovo romanzo ritroviamo i personaggi che avevamo incontrato per la prima volta ne "Il buio dentro" e che adesso conosciamo ancora più approfonditamente. Non sono solo personaggi particolari, e con ferite ancora non rimarginate, ma particolare è l'amicizia che li lega da anni. Non esistono dimostrazioni di affetto fisiche tra loro, ma il loro è un bene che si dimostra al contrario, con frasi spesso scontrose:

"Sono sei mesi che minacci di farti saltare la testa. Almeno vallo a fare in giardino, così non dovrò staccare pezzi del tuo cervello dalla carta da parati."

Un legame che abbiamo visto nascere ne Il buio dentro e crescere ne I figli del male.
Per questo motivo è sicuramente un romanzo che si può leggere indipendentemente dal precedente, ma per poterlo gustare a 360°, il nostro consiglio è quello di cominciare dall'inizio. Antonio Lanzetta è un autore italiano eccezionale che ti fa immergere in un mondo cupo e inquietante. Il suo stile, unico e ricercato, lo ha portato a farsi conoscere anche all'estero, tanto da essere definito lo Stephen King italiano. Lo consigliamo? Assolutamente si!
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